Osteopatia: cos’è?

L’osteopatia è stata riconosciuta nel 2007 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una medicina basata sul contatto primario manuale nella fase di diagnosi e trattamento, ovverosia come un sistema di cura che attraverso la valutazione, la diagnosi e il trattamento, può essere applicata a una vasta varietà di condizioni cliniche, entrando a pieno titolo nel concetto di cura della salute supportato da conoscenze scientifiche.

Osteopatia: come?

Il concetto base su cui si fonda l’osteopatia è quello di considerare il corpo umano come un sistema unitario in cui ogni singola parte interagisce con l’insieme. Attraverso l’esame obiettivo – analisi della postura e palpazione – l’osteopata può individuare eventuali disfunzioni su cui è possibile intervenire attraverso tecniche manuali in grado di correggere i disequilibri e ripristinare le condizioni fisiologiche ideali, contribuendo a migliorare benessere e salute del paziente. La manipolazione dei tessuti contribuisce inoltre a innescare quei processi di autoguarigione di cui l’organismo è naturalmente dotato.

Osteopatia: perché?

Le disfunzioni sulle quali un osteopata può intervenire interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale. Oltre che per la cura di molte patologie, l’osteopatia è inoltre un valido strumento di medicina preventiva consigliabile a tutti, anche in assenza di specifiche patologie. Il suo valore terapeutico è dimostrato, oltre che dalle evidenze scientifiche disponibili in letteratura, dall’efficacia del “passa parola” che probabilmente è il migliore alleato di un buon osteopata.

Per chi

L’importanza e l’efficacia del trattamento osteopatico si misurano in gran parte nella prevenzione e risoluzione delle più comuni disfunzioni posturali di cui soffre, più o meno manifestamente, gran parte della popolazione.
A questo scopo il primo passo della pratica osteopatica è la raccolta dei dati anamnestici che permette di ricostruire la storia clinica del paziente. Successivamente, attraverso l’esame obiettivo osteopatico, si individua la zona responsabile del disturbo o dolore e, solo dopo un’accurata serie di test attivi e passivi per individuare il rapporto causa/effetto, si passa alla fase di trattamento vero e proprio.
Tra le disfunzioni più comuni si possono ricordare le cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, e disfunzioni posturali. L’intervento dell’osteopata può essere risolutivo, per citare casi molto frequenti, anche nel caso di cefalee persistenti e vertigini.
In ultima analisi il trattamento osteopatico è una valida terapia preventiva e risolutiva per un gran numero di patologie strutturali e per mantenere una condizione di benessere nella vita di tutti i giorni.
Quanto detto per osteopatia e popolazione adulta in termini di benessere e salute vale par l’osteopatica pediatrica, dove le problematiche importanti sono quelle legate al corretto sviluppo dai primissimi anni di vita, praticamente dalla culla, all’adolescenza.
Importante in questo caso è il ruolo dei genitori, primi interpreti delle esigenze del bambino e in grado di fornire le informazioni utili all’anamnesi, a partire dalla gravidanza al parto, cui farà seguito l’esame obiettivo per valutare eventuali disfunzioni attraverso una serie di specifici test in grado di valutare il piccolo paziente sia da un punto di vista muscolo-scheletrico sia del corretto sviluppo del sistema neurovegetativo.
Premesso che i principi guida della medicina osteopatica sono i medesimi che stanno al centro della medicina geriatrica, gli anziani richiedono un approccio particolare avendo problemi e necessità che dipendono dall’età.
Benessere generale e mantenimento delle capacità funzionali finalizzati alla piena autonomia del paziente costituiscono in questo caso il primo obiettivo dell’osteopata.
Le cause che possono portare un anziano ad avere bisogno di un trattamento osteopatico sono molteplici. Le più frequenti sono comunque difficoltà nella deambulazione, dolori articolari e/o dolori cronici.
L’osteopata che si pone con il paziente esegue una attenta anamnesi, un esame fisico con i relativi test e studia la storia clinica.
L’osteopatia, una disciplina per sua natura olistica, trova nella gestione delle patologie dello sport uno dei maggiori ambiti di applicazione.
Nella pratica sportiva la medicina osteopatica svolge infatti un ruolo fondamentale nella prevenzione e cura degli infortuni che si riflette in un miglioramento globale delle prestazioni degli atleti. Non casualmente in ambito professionistico un numero sempre maggiore di società prevede all’interno del proprio staff medico anche la figura dell’osteopata.
Con il termine “sportivo” non si intende comunque in questo contesto solo l’atleta professionista, ma anche chi pratica una semplice attività motoria a livelli dilettantistici amatoriali.
L’osteopata è in grado di individuare gli squilibri biomeccanici e risolvere i disturbi neurofisiologici dello sportivo agendo sulla struttura articolare, fasciale, viscerale, cranio sacrale.
La visita osteopatica preventiva e il trattamento manipolativo osteopatico consentono sia di prevenire gli infortuni tipici di ogni pratica sportiva sia di risolverli nel minor tempo possibile, quando questi si sono verificati. Tra i più frequenti vi sono distorsioni, infiammazioni tendinee, problematiche di tipo posturale, problemi muscolari che, tipicamente, possono essere di natura traumatica oppure dovuti a lesioni da carico errato o da sovraccarico.
Più della metà delle donne durante il periodo della gravidanza presenta dolori di tipo muscolo-scheletrico. Tra queste la maggior parte è inoltre probabilmente convinta che soffrire, poco o tanto, sia inevitabile e faccia comunque parte di un percorso di avvicinamento al momento del parto.
In realtà non è assolutamente detto che le cose debbano per forza andare in questo modo. È infatti possibile arrivare alla meta in forma e con meno disagi aiutando il proprio corpo a gestire tutti i cambiamenti fisiologici che si susseguono nel corso dei nove mesi di gravidanza. Non è scritto su tavole di pietra che si debba per forza convivere, tanto per fare un esempio, con quel fastidioso senso di rigidità della schiena che talvolta rende a molte donne gravide un’impresa anche solo alzarsi dal letto, figuriamoci fare tutto il resto.
La soluzione c’è e viene dall’osteopatia. Di più, come si vedrà, l’osteopatia può diventare la migliore amica sia delle quasi-mamme sia delle neo-mamme che hanno appena partorito. Opportuni trattamenti osteopatici possono infatti ridurre o eliminare gli effetti meno gradevoli delle fisiologiche disfunzioni che si verificano durante la gravidanza, permettendo al corpo della donna di imparare felicemente a convivere con il gradito “ospite”. Inoltre, tramite un lavoro mirato, è possibile effettuare trattamenti in grado di agevolare il parto sia per la mamma sia per il piccolo in arrivo.

Un po’ di salute ogni tanto è il miglior rimedio per l’ammalato.
—Friedrich Nietzsche

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